Alessandro Ianneo (in latino: Alexander Iannaeus; c. 127 a.C. – c. 76 a.C.) è stato un sovrano e sacerdote ebreo antico, re di Giudea e Sommo sacerdote. Figlio di Giovanni Ircano, della dinastia degli Asmonei, assassinò il fratello Aristobulo I e regnò dal 103 al 76 a.C. insieme con la moglie Salomè Alessandra, la quale poi rimase sola al potere dal 76 al 67 a.C. All'inizio del suo regno si svolse la cosiddetta guerra degli scettri, combattuta tra Ianneo e i rivali tolemaici Tolomeo IX, Tolomeo X e Cleopatra III. Fu di cultura ellenistica, vassallo dei sovrani tolemaici. Ciò nonostante impose la religione ebraica anche ai suoi sudditi siriaci e greci. Durante il suo regno ci furono contrasti tra Farisei e Sadducei che sfociarono in aspre rivolte che egli fece reprimere spietatamente. Per aver fatto crocifiggere circa 800 suoi oppositori Farisei attorno alle mura di Gerusalemme, Alessandro Ianneo è ricordato come un tiranno sanguinario e crudele.

Crudele e paranoico, Alessandro Ianneo mostrò di preferire la vita dei campi. Quando prese il titolo di re, agli occhi dei Farisei, rimasti fedeli alla dinastia davidica (quella dalla quale doveva nascere il Messia), egli appare come sacrilego, e dunque saranno perseguitati. Nell'88 a.C., una rivolta di Farisei indusse Alessandro Ianneo alla fuga; il suo rientro fu seguito da un massacro con oltre 50.000 morti, migliaia di esiliati e 800 condannati a morte, che egli fece crocifiggere davanti alle loro mogli e ai figli, mentre egli banchettava con le sue concubine. La setta più rigorista tra tutte, quella degli Esseni, si ritirò invece nella comunità monastica di Qumran, presso il Mar Morto, dedicandosi a rigide pratiche ascetiche. 

Wikipedia: Alessandro Ianneo