L'influenza degli antichi Greci sugli Etruschi determinò una fase storico-culturale definita "orientalizzante" (VIII secolo a.C.), seguita da quelle dette - in analogia con le fasi della storia greca - "Arcaica", "Classica" ed "Ellenistica". I contatti avvennero soprattutto attraverso la Magna Grecia e la Sicilia, cioè le colonie greche nell'odierna Italia meridionale e Sicilia, ma non mancarono anche i contatti diretti tra l'Etruria e la Grecia. La ceramica fu oggetto sia di scambi diretti di vasellame tra Etruschi e Greci, sia di esportazioni di tecniche produttive e artistiche, con un miglioramento della tecnologia etrusca nei torni e nei forni. Gli scambi culturali interessarono anche la religione, con forme di reinterpretazione delle divinità tradizionali etrusche in modo da farle corrispondere a presunte equivalenti greche (Tinia/Zeus, Uni/Era, Aita/Ade, ecc.)


L'apogeo dell'espansione etrusca fu toccato a metà del VI secolo a.C.; nella battaglia di Alalia del 540 a.C. sconfissero, assieme ai Cartaginesi, i Focei di Marsiglia. In quest'occasione, secondo quanto riportato da Erodoto, i prigionieri focesi vennero lapidati dagli Etruschi di Caere.

In questo periodo, gli Etruschi riuscirono a stabilire la loro egemonia su tutta la penisola italica, sul Mar Tirreno e, grazie all'alleanza con Cartagine, sul Mediterraneo Occidentale, tanto che Tito Livio scrisse:

«[...] l'Etruria avesse una tale disponibilità di mezzi da raggiungere con la sua fama non solo la terra ma anche il mare per tutta l'estensione dell'Italia, dalle Alpi allo stretto di Sicilia ...»

Wikipedia: periodo orientallizante