Gli Amaleciti (o Amalechiti) furono un antico popolo abitante nel Negev e ricordato più volte nella Bibbia ebraica. Essi sono considerati discendenti di un ancestrale personaggio di nome Amalek (Arabo عماليق, ʿAmālīq, ebraico עֲמָלֵק, ʻAmaleq o ʻĂmālēq), capo di una tribù edomita. Il suo nome è spesso usato nella Bibbia per indicare collettivamente tutti i suoi discendenti. Anche le tradizioni arabe lo ricordano come antenato eponimo degli Amaleciti. Secondo la genealogia di Gen 36,12 e di 1Cron 1,36 Amalek era figlio di Elifaz (primogenito di Esaù) e della sua concubina Timna, sorella di Lotan e figlia di Seir (Gen 36,20-22), un hurrita, nel cui territorio si stabilirono i discendenti di Esaù. Il passo di Gen 36,16 si riferisce ad Amalek anche come il "capo di Amalek", per cui il suo nome sembra essere diventato un titolo riferibile al clan o al territorio sul quale questi avrebbe regnato.

Nella Torah sono descritti come una popolazione che attaccò proditoriamente il popolo d'Israele durante la fuga dall'Egitto e perciò sono considerati un simbolo del male, benché, in quanto discendenti da Esaù, fossero "parenti" degli ebrei. Il nome "Amalek" è talvolta tradotto "abitante della vallata". La loro area d'insediamento è il Negev: "Gli Amaleciti abitano la regione del Negev" (Num 13,29), mentre altrove si conferma: « Saul colpì Amalek da Avila procedendo verso Sur, che è di fronte all'Egitto » ( 1Sam 15,7, su laparola.net.) Nel Pentateuco, gli Amaleciti sono nomadi che attaccarono gli Israeliti a Refidim nel deserto del Sinai durante il loro esodo dall'Egitto: « Allora Amalek venne a combattere contro Israele a Refidim » ( Esodo 17,8, su laparola.net.) Poco dopo gli Amaleciti attaccarono ancora gli Israeliti a Corma (Num 14,45). Anche successivamente, durante il difficile insediamento degli ebrei nella terra di Canaan, gli amaleciti si allearono con i Moabiti (Giudici 3,13) e i Madianiti (Giudici 6,3) contro gli Israeliti.

L'attacco degli Amaleciti a Refidim aveva coinvolto i più deboli della retroguardia, mentre tutto il popolo era stanco e sfinito. Esso, perciò, non verrà perdonato e secondo la Bibbia il Dio d'Israele avrebbe ordinato il loro sterminio (Es 17,14-15; Dt 25,19; 1Sam 15,2-3) La fortunata spedizione di Saul contro la non identificata "città di Amalek," in pianura (1Sam15) si concluse con la cattura del re amalecita, Agag. Saul e il suo esercito annichilirono completamente tutto il popolo degli Amaleciti, ma si meritarono la collera di Samuele per non aver votato allo sterminio anche il re Agag e tutto il loro bestiame (1Sam 15,8-9), come Dio aveva comandato. Lo stesso Samuele giustiziò il re amalecita. Come osserva la Jewish Encyclopedia, "David intraprese una guerra santa di sterminio contro gli Amaleciti", che di conseguenza scomparvero dalla storia. Tempo dopo, all'epoca di Ezechia, 500 Simeoniti annichilirono i restanti Amaleciti che erano sopravvissuti" sul Monte Seir, e s'insediarono sulle loro terre: « Una parte di questi figli di Simeone, cinquecento uomini, andarono verso il monte Seir, sotto la guida di Pelatia, Nearia, Refaia ed Uziel, figli di Isi; distrussero gli Amalechiti superstiti e si stabilirono in quel luogo, dove sono rimasti fino a oggi » ( 1Cronache 4,42-43, su laparola.net.)

Le relazioni bibliche fra tribù ebraiche e amalecite furono di irriducibile ostilità da parte delle prime ai danni delle seconde, essenzialmente a causa degli attacchi di Amalek a Israele lungo il loro esodo dall'Egitto: « Allora venne Amalek per combattere contro Israele a Refidim. E Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci a combattere contro Amalek; domani io starò sulla vetta del colle con il bastone di Dio in mano». Giosuè fece come Mosè gli aveva detto e combatté contro Amalek; e Mosè, Aaronne e Cur salirono sulla vetta del colle. E quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; e quando le abbassava, vinceva Amalek. Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l'altro dall'altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. E Giosuè sconfisse Amalek e la sua gente passandoli a fil di spada. Il SIGNORE disse a Mosè: «Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa sapere a Giosuè che io cancellerò interamente sotto il cielo la memoria di Amalek». Allora Mosè costruì un altare che chiamò «il SIGNORE è la mia bandiera»; e disse: «Una mano s'è alzata contro il trono del SIGNORE, perciò il SIGNORE farà guerra ad Amalek di generazione in generazione» » ( Esodo 17,8-16, su laparola.net.)

E ancora all'epoca di Gedeone, dal momento che gli Amaleciti si unirono in alleanza d'intenti con i Madianiti: « Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con gli Amaleciti e con i popoli dell'oriente salivano contro di lui, si accampavano contro gl'Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fino a Gaza e non lasciavano in Israele né viveri, né pecore, né buoi, né asini. Infatti salivano con le loro greggi e con le loro tende e arrivavano come una moltitudine di cavallette; essi e i loro cammelli erano innumerevoli e venivano nel paese per devastarlo. » ( Giudici 6,3-5, su laparola.net.) «Tutti i Madianiti, gli Amaleciti e i popoli dell'oriente si radunarono, attraversarono il Giordano e si accamparono nella valle di Izreel.» (Giudici) « I Madianiti, gli Amaleciti e tutti i popoli dell'oriente erano sparsi nella valle come una moltitudine di cavallette e i loro cammelli erano innumerevoli come la sabbia che è sulla riva del mare. » ( Giudici 7,12, su laparola.net.) Questa inimicizia è del pari alle basi del comando dato da Dio a Saul: « Così dice il Signore degli eserciti: Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele, ciò che gli ha fatto per via, quando usciva dall'Egitto. Va dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini. » ( 1 Sam 15,2-3, su laparola.net.) Il fallimento di Saul nell'obbedire a questo ordine gli costa la regalità e il favore dell'Onnipotente.

Si veda infatti il commento fatto più tardi dal profeta Samuele, evocato da Saul grazie all'opera di una negromante: « Samuele rispose: "Perché mi vuoi consultare, quando il Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? Il Signore ha fatto nei tuoi riguardi quello che ha detto per mia bocca. Il Signore ha strappato da te il regno e l'ha dato al tuo prossimo, a Davide. Poiché non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira contro Amalek, per questo il Signore ti ha trattato oggi in questo modo. » ( 1 Sam 28,16-18, su laparola.net.) Anche la tradizione ebraica più tarda commenta questo evento: "Egli ricorse allo sterminio di donne e di bambini, e pensava di non agire a questo riguardo in maniera barbara e inumana: innanzi tutto perché [gli Amaleciti] erano nemici che l'avevano minacciato e, in secondo luogo, perché aveva avuto un comando da parte di Dio, che era pericoloso disattendere" (Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, Libro VI, Capitolo 7). Maimonide spiega tuttavia - influenzato visibilmente dalla legge islamica relativa al jihād - che il comando di eliminare la nazione di Amalek esige che il popolo israelita richieda pacificamente a loro di accettare per se stessi le leggi di Noè e di pagare un'imposta al regno d'Israele. Solo se gli Amaleciti dovessero rifiutare il comandamento sarebbe legittimamente applicabile.

Nella tradizione ebraica, gli Amaleciti rappresentano l'archetipico nemico degli Israeliti. Per esempio, nel Libro di Ester Aman, che intende sterminare tutti gli Israeliti, è chiamato l'Agaghita, da intendersi come qualcuno che discende dal re amalecita Agag. Il termine è stato usato metaforicamente per riferirsi ai nemici dell'Ebraismo nel corso della storia, inclusi i nazisti. Rabbi Elchonon Wasserman pensava, in nome di Rabbi Yisrael Meir Kagan, che i responsabili ebrei del comunismo e il movimento secolare del Sionismo discendessero dall'Erev Rav (le anime del mondo del caos primigenio) di cui fa parte il seme di Amalek. Rav Kook, al contrario, pensava che il Sionismo sarebbe stato un movimento a carattere messianico tramite la sua vocazione ad essere indicato dagli Amaleciti come "responsabile di tutti i mali del mondo". Le parole di Samuele a Agag: "Come la tua spada ha privato di figli le donne, così tra le donne sarà privata di figli tua madre" (1 Samuele 15, 33) furono ripetute dal presidente israeliano Itzhak Ben-Zvi nella sua lettera di risposta alla richiesta di grazia avanzata dal criminale di guerra nazista Adolf Eichmann.

Il concetto è stato a lungo usato dai rabbini (particolarmente da Baal Shem Tov) per rappresentare il rifiuto di Dio, ossia nella forma più radicale dell'ateismo: nella tradizione ebraica, altri affermano che il popolo amalecita sa che Dio esiste ma ne rifiuta esistenza e fede, comportandosi di conseguenza. Dei 613 mitzvot (comandamenti) seguiti dagli Ebrei Ortodossi, tre si riferiscono agli Amaleciti: per ricordare ciò che gli Amaleciti fecero agli Israeliti e per distruggere completamente gli Amaleciti. I rabbini derivano le loro tesi dal Deuteronomio 25, 17-18, dal Libro dell'Esodo 17, 14 e da 1 Samuele 15, 3. Rashi spiega così la terza mitzvah: "Dall'uomo alla donna, dall'infante al lattante, dal bue alla pecora, così il nome di Amalek non deve essere menzionato, anche se ci si riferisce a un animale, dicendo: "Questo animale appartiene ad Amalek".     

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